Marco è una conoscenza della primavera scorsa, quando ha partecipato con il suo mdplab.it ai Marketing Blog Playoffs 2007.
Ci siano ritrovati alcuni giorni fa su Facebook, dove ha creato un suo gruppo di discussione nel quale trattiamo della necessità di creare nel pubblico una migliore conoscenza dei meccanismi di Internet.
L'assioma incontestabile dal quale si parte è che, in un paese tecnologicamente arretrato come il nostro, molti, specialmente in realtà locali decentrate come può essere il posto dove lui vive e lavora, Guardiagrele in provincia di Chieti, si rendono conto che un sito Web potrebbe servire, ma non vanno oltre all'idea della vetrina interattiva.
Noi che siamo più scafati, che con il Web ci confrontiamo ogni giorno vedendone la costante evoluzione e che, lavorandoci, conosciamo non solo le problematiche legate all'estetica e alla fruizione di un sito, ma soprattutto quelle del renderlo visibile sui motori di ricerca con l'uso delle tecniche SEM/SEO, sappiamo bene che un sito è inutile se gli utenti devono cercarlo.
Un sito Internet non si deve cercare, deve essere trovato, subito.
La disposizione delle chiavi di ricerca nel testo, l'uso dei meta-tag e delle descrizioni delle immagini e di molto altro ancora, sono fattori che devono essere coerenti per permettere al sito di salire nelle prime posizioni, perché nessuno cerca qualcosa oltre alla terza pagina di Google, e spesso non va oltre alla prima, sono troppi i siti per ciascuna categoria.
Ora, generalmente, l'ottimizzazione e il posizionamento sono fattori che solo le grandi aziende affrontano abitualmente, perché sono più addentro ella cultura di impresa, ma anche perché sono servizi percepiti come molto costosi e non rilevanti.
Queste sono considerazioni totalmente sbagliate.
Un sito Internet non ha nessuna utilità se non è visibile. Non serve ad attirare visitatori, e non serve ad accrescere il fatturato di alcuna azienda se non è conosciuto, allo stesso modo per il quale ciascun imprenditore sa che deve fare pubblicità alla sua impresa, anche un sito Internet deve essere pubblicizzato.
La pubblicità tradizionale di una impresa si fa con la stampa locale e con le affissioni, ma Internet va oltre le realtà locali. L'imprenditore di Guardiagrele, in rete, non deve più confrontarsi solo con la concorrenza locale. Su Google troviamo il mondo intero.
E se li primo dei filtri di ricerca è la lingua, per cui in Italia verranno mostrati prima i siti italiani, il nostro imprenditore dovrà fare breccia nella barriera dei suoi concorrenti di Milano o di Roma, di nessuna utilità per i suoi clienti, perché troppo distanti, ma che occupano comunque lo spazio.
Allo stesso modo, nessuna azienda locale può dirsi visibile se non ha dei "puntelli" sui motori di ricerca.
In realtà, il lavoro non è ne difficile ne complicato, ma richiede comunque delle procedure lunghe e una certa esperienza da parte di chi programma il sito.
Ma i costi? I costi reali, se consideriamo che il costo medio di un sito va dai 1.000 ai 3.000 Euro, non superano il 50% di quelle cifre. Nei casi più complessi, quando il sito fa anche e-commerce, o quando la concorrenza è molto forte, si arriva ad una cifra uguale al costo del sito stesso, garantendo però un alto numero di viste, un costo contatto bassissimo e soprattutto, un altissimo tasso di "conversioni", un termine che indica la trasformazione del visitatore in consumatore.
Per diffondere questa conoscenza, e fornire la sicurezza del servizio, Marco ha ha in preparazione per il primo anniversario di attività della sua azienda, mdpstudio.it, un convegno riservato alla piccole/medie imprese che ha chiamato...
L'assioma incontestabile dal quale si parte è che, in un paese tecnologicamente arretrato come il nostro, molti, specialmente in realtà locali decentrate come può essere il posto dove lui vive e lavora, Guardiagrele in provincia di Chieti, si rendono conto che un sito Web potrebbe servire, ma non vanno oltre all'idea della vetrina interattiva.
Noi che siamo più scafati, che con il Web ci confrontiamo ogni giorno vedendone la costante evoluzione e che, lavorandoci, conosciamo non solo le problematiche legate all'estetica e alla fruizione di un sito, ma soprattutto quelle del renderlo visibile sui motori di ricerca con l'uso delle tecniche SEM/SEO, sappiamo bene che un sito è inutile se gli utenti devono cercarlo.
Un sito Internet non si deve cercare, deve essere trovato, subito.
La disposizione delle chiavi di ricerca nel testo, l'uso dei meta-tag e delle descrizioni delle immagini e di molto altro ancora, sono fattori che devono essere coerenti per permettere al sito di salire nelle prime posizioni, perché nessuno cerca qualcosa oltre alla terza pagina di Google, e spesso non va oltre alla prima, sono troppi i siti per ciascuna categoria.
Ora, generalmente, l'ottimizzazione e il posizionamento sono fattori che solo le grandi aziende affrontano abitualmente, perché sono più addentro ella cultura di impresa, ma anche perché sono servizi percepiti come molto costosi e non rilevanti.
Queste sono considerazioni totalmente sbagliate.
Un sito Internet non ha nessuna utilità se non è visibile. Non serve ad attirare visitatori, e non serve ad accrescere il fatturato di alcuna azienda se non è conosciuto, allo stesso modo per il quale ciascun imprenditore sa che deve fare pubblicità alla sua impresa, anche un sito Internet deve essere pubblicizzato.
La pubblicità tradizionale di una impresa si fa con la stampa locale e con le affissioni, ma Internet va oltre le realtà locali. L'imprenditore di Guardiagrele, in rete, non deve più confrontarsi solo con la concorrenza locale. Su Google troviamo il mondo intero.
E se li primo dei filtri di ricerca è la lingua, per cui in Italia verranno mostrati prima i siti italiani, il nostro imprenditore dovrà fare breccia nella barriera dei suoi concorrenti di Milano o di Roma, di nessuna utilità per i suoi clienti, perché troppo distanti, ma che occupano comunque lo spazio.
Allo stesso modo, nessuna azienda locale può dirsi visibile se non ha dei "puntelli" sui motori di ricerca.
In realtà, il lavoro non è ne difficile ne complicato, ma richiede comunque delle procedure lunghe e una certa esperienza da parte di chi programma il sito.
Ma i costi? I costi reali, se consideriamo che il costo medio di un sito va dai 1.000 ai 3.000 Euro, non superano il 50% di quelle cifre. Nei casi più complessi, quando il sito fa anche e-commerce, o quando la concorrenza è molto forte, si arriva ad una cifra uguale al costo del sito stesso, garantendo però un alto numero di viste, un costo contatto bassissimo e soprattutto, un altissimo tasso di "conversioni", un termine che indica la trasformazione del visitatore in consumatore.
Per diffondere questa conoscenza, e fornire la sicurezza del servizio, Marco ha ha in preparazione per il primo anniversario di attività della sua azienda, mdpstudio.it, un convegno riservato alla piccole/medie imprese che ha chiamato...
Io ho aderito, e mi auguro di riuscire ad aiutare Marco a diffondere la cultura di Internet anche nella sua realtà locale e, perché no, di procurare un bel po' di clienti al suo mdpstudio.it.
0 commenti:
Posta un commento