Pubblichiamo uno studio della Deloitte effettuato su un campione di oltre 1000 consumatori di età compresa tra i 45 e i 74 anni; la Deloitte è la più grande realtà nei servizi alle imprese in Italia. Vanta radici antiche, la sua presenza in Italia risale al 1923, coniugando tradizione di qualità con avanguardia nelle metodologie e nelle nuove tecnologie.
Quando la prima ondata dei “Baby boomers” arriverà a girare la boa dei sessant’anni, il settore del reatail si troverà a che fare con una crescente porzione di consumatori dotati di redditi medio-alti che per contro troveranno solo poche società lungimiranti in grado di rispondere alle loro particolari esigenze di consumatori.
Del resto, se si pensa che già oggi oltre mezzo miliardo di persone nel mondo ha più di 60 anni e che si prevede tale numero quadruplicarsi entro il 2050, ci si può facilmente rendere conto dell’interessante mercato che si sta creando sotto gli occhi dei retailer e delle aziende operanti nel largo consumo.
“Ogni settore sarà influenzato da questo inevitabile e importante cambiamento demografico” afferma Dario Rigetti, Partner Deloitte e Responsabile Italiano per il Consumer Business, “non saranno solo i retailer a scoprire le grandi sfide e le enormi opportunità offerte da questo nuovo segmento di consumatori: il fenomeno infatti riguarderà anche molte altre società che operano in settori come l’immobiliare, l’alimentare, l’healthcare, il turismo, i servizi finanziari, le tecnologie, il lusso”.
La ricerca della Deloitte ha individuato 4 fattori chiave che influenzano il target in esame e che ne spiegano le necessità e i bisogni: cambiamenti biologici, cambiamenti sociali, cambiamenti economici, cambiamenti psicologici.
I consumatori più maturi conseguentemente alla diminuzione della mobilità, della vista e dell’udito che deriva dal passare degli anni, necessitano per esempio di confezioni di facile apertura, di etichette con caratteri più grandi e leggibili e di una adeguata collocazione dei prodotti sugli scaffali.
Rispetto al passato si registrano forti cambiamenti nello stile di vita delle persone di una certa età: per esempio, tra chi ha nipotini e chi vive da solo o al massimo in coppia, i consumi cambiano radicalmente, avendo questi ultimi la possibilità economica di esplorare nuovi stili di vita. Un numero consistente di consumatori, soprattutto tra le fasce più mature, continua a lavorare anche dopo la pensione, con ovvi miglioramenti della situazione economica e della capacità di spesa.
Rispetto al passato è cambiato in modo sostanziale l’approccio alla tecnologia da parte dei consumatori “over 60”: la maggioranza degli intervistati sostiene di possedere in media 6 apparecchi hi-tech, quali iPod, macchina fotografica digitale e navigatore satellitare. Inoltre ben l’86 per cento del campione intervistato ha acquistato beni e servizi on line negli ultimi tre mesi, un tipo di shopping che oltre il 30 per cento del campione dice di preferire rispetto ai modi tradizionali (negozi, supermarket, ecc.). Per quanto riguarda Internet poi, la ricerca evidenzia come i siti web preferiti dai navigatori più maturi sono quelli più immediati e di facile utilizzo.
“Questi fattori chiave aiutano sicuramente ad inquadrare le linee guida per comprendere meglio le esigenze dei consumatori più “maturi” e innovare di conseguenza i prodotti e i servizi offerti” sottolinea Rigetti “peraltro non bisogna dimenticare che quella che è una categoria piuttosto vasta e ricca non è altresì uniforme". Infatti tra un consumatore di 45 anni e uno di 74 anni esistono evidenti differenze nelle esigenze di consumo, ma anche tra pari età bisogna considerare differenze di reddito, di stile di vita e di Paese di appartenenza.
via: [www.babyboomers.it]
Quando la prima ondata dei “Baby boomers” arriverà a girare la boa dei sessant’anni, il settore del reatail si troverà a che fare con una crescente porzione di consumatori dotati di redditi medio-alti che per contro troveranno solo poche società lungimiranti in grado di rispondere alle loro particolari esigenze di consumatori.
Del resto, se si pensa che già oggi oltre mezzo miliardo di persone nel mondo ha più di 60 anni e che si prevede tale numero quadruplicarsi entro il 2050, ci si può facilmente rendere conto dell’interessante mercato che si sta creando sotto gli occhi dei retailer e delle aziende operanti nel largo consumo.
“Ogni settore sarà influenzato da questo inevitabile e importante cambiamento demografico” afferma Dario Rigetti, Partner Deloitte e Responsabile Italiano per il Consumer Business, “non saranno solo i retailer a scoprire le grandi sfide e le enormi opportunità offerte da questo nuovo segmento di consumatori: il fenomeno infatti riguarderà anche molte altre società che operano in settori come l’immobiliare, l’alimentare, l’healthcare, il turismo, i servizi finanziari, le tecnologie, il lusso”.
La ricerca della Deloitte ha individuato 4 fattori chiave che influenzano il target in esame e che ne spiegano le necessità e i bisogni: cambiamenti biologici, cambiamenti sociali, cambiamenti economici, cambiamenti psicologici.
I consumatori più maturi conseguentemente alla diminuzione della mobilità, della vista e dell’udito che deriva dal passare degli anni, necessitano per esempio di confezioni di facile apertura, di etichette con caratteri più grandi e leggibili e di una adeguata collocazione dei prodotti sugli scaffali.
Rispetto al passato si registrano forti cambiamenti nello stile di vita delle persone di una certa età: per esempio, tra chi ha nipotini e chi vive da solo o al massimo in coppia, i consumi cambiano radicalmente, avendo questi ultimi la possibilità economica di esplorare nuovi stili di vita. Un numero consistente di consumatori, soprattutto tra le fasce più mature, continua a lavorare anche dopo la pensione, con ovvi miglioramenti della situazione economica e della capacità di spesa.
Rispetto al passato è cambiato in modo sostanziale l’approccio alla tecnologia da parte dei consumatori “over 60”: la maggioranza degli intervistati sostiene di possedere in media 6 apparecchi hi-tech, quali iPod, macchina fotografica digitale e navigatore satellitare. Inoltre ben l’86 per cento del campione intervistato ha acquistato beni e servizi on line negli ultimi tre mesi, un tipo di shopping che oltre il 30 per cento del campione dice di preferire rispetto ai modi tradizionali (negozi, supermarket, ecc.). Per quanto riguarda Internet poi, la ricerca evidenzia come i siti web preferiti dai navigatori più maturi sono quelli più immediati e di facile utilizzo.
“Questi fattori chiave aiutano sicuramente ad inquadrare le linee guida per comprendere meglio le esigenze dei consumatori più “maturi” e innovare di conseguenza i prodotti e i servizi offerti” sottolinea Rigetti “peraltro non bisogna dimenticare che quella che è una categoria piuttosto vasta e ricca non è altresì uniforme". Infatti tra un consumatore di 45 anni e uno di 74 anni esistono evidenti differenze nelle esigenze di consumo, ma anche tra pari età bisogna considerare differenze di reddito, di stile di vita e di Paese di appartenenza.
via: [www.babyboomers.it]
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