Inadaptive strategy

venerdì 25 maggio 2007 ·

Vero. La creatività è sinonimo di empowering of messaging. Ma ci vuole anche intelligenza e buon gusto. Molte aziende, che magari hanno anche realizzato ottimi prodotti pubblicitari, si stanno orientando verso messaggi che cercano in qualche modo di prender forma basandosi sul successo/insuccesso delle aziende correlate di settore o meno e/o competitors di settore.

Ultimamente il cattivo gusto e il non-sense impera nella giungla dell'attrattività.

Ad esempio: la pubblicità della new Clio (tra l'altro mia attuale macchina.... quindi mi dispiace ancora di più dato che la adoro :-p ) già in circolazione in più e più Paesi e che sicuramente qualche lettore avrà già potuto ammirare... cosa vuol dire?
Mi spiego meglio... la pubblicità vuol dare risalto alla "motività" della macchina puntando sulle prestazioni in velocità... ma lo fa rallentando il mondo circostante e facendo apparire la Clio veloce a confronto... ma è una giusta tattica? La Clio ben si sa che non spicca per le sue doti di accelerazione in linea generale, perchè hanno puntato su questi fattori? Cosa li ha spinti a investire una simile visibilità in maniera così poco accurata?
A contrario, aveva proposto precedentemente pubblicità molto più precise mantenendo uno spirito creativo - e di buon gusto soprattutto.
Ad esempio prima, sempre indirizzandosi alla Clio, avevano proposto un Ad che non puntava tanto sulla bellezza e l'eleganza della regia, ma su aspetti molto meno tangibili ricreando un pò l'ambient Smart by Mercedes.

Un raffronto qui di seguito tra le due:

Versione 1 - 10/2006



Versione 2 - 4/2007




Cambiando Marchio (lasciamo stare dunque la mia macchinina :-p) spostandoci verso la connazionale Citroen e soprattutto aggressive competitor...

La mia domanda è... ma con tutte le campagne contro la velocità, contro tutte le attività preposte al controllo e alla sicurezza stradale... ma sembra il caso all'Azienda di proporre una pubblicità che proponga una guida da videogame estremamente pericolosa e che un sacco di "imbecilli" non vedono l'ora di riprovare su strada.... (lo dice una che poco più di un mese fa ha provato le brezza di un rotolone a 360° nel fosso di una strada.... e non per provare la resistenza all'urto della Peugeot 206... dal quale ne sono uscita salva per miracolo... )

Qui di seguito lo spot nuovo proposto dalla C2...




Non voglio passare per la critica - rigida osservatrice, ma oggettivamente marchi con un mercato così ampio avrebbero dovuto giocarsi meglio la loro attrattività.
Con queste tecniche non hanno fatto altro che limitare una parte del mercato di approccio finale.
In questi casi più che mai la pubblicità ha l'obbligo di invogliare all'acquisto...

Sebbene io non apprezzi in alcun modo Fiat e il modo in cui si è riproposta sul mercato puntando solo sull'apparenza e la garanzia "verbale" di maggior affidabilità, ha creato un prodotto pubblicitario ineccepibile, avvalendosi di un ottimo spot (creato da un eccezionele regista), di blog su social network a rinforzo del prodotto "Bravo", di reminder radiofonici che propongono di continuo interviste a dirigenti Fiat e affiliati e non ultima la preziosissima colonna sonora a rivisitazione della old style Gianna Nannini. Questa più di tutte nel mese scorso ha accompagnato a ragion veduta gran parte delle vendite grazie a una continua ripetizione di tipo radiofonica (accompagnata dall'associazione immediata al marchio Fiat e prodotto Bravo).

Qui di seguito il filmato:



Cosa dire a riguardo? Guarda e impara potrebbe essere abbastanza credo...


Posted by :: Visionary Mktg ::

(P.s. è tutto frutto di un puro parere personale, non è volto a offendere nessuna delle due case, semplicemente una critica costruttiva per le AD ad avvenire)

2 commenti:

Anonimo ha detto...
9:05 AM  

Ciao,
sono d’accordo con quanto condividi nel post.
Relativamente a Clio – a parte l’ultimo spot slow is ugly – è stata la prima ad interpretare i suoi spot in ottica "tribe", diversamente declinato.
Questi ultimi purtroppo non vanno in questa direzione (problema di restyling?): la prima scimmiotta quella della peugeot (voglio ma non posso) la seconda attribuisce a Clio performance di velocità che effettivamente non ha. Se l’intenzione di Renault fosse stata quella di comunicare che "chi ha Clio affronta la vita con più effervescenza", l’obiettivo non è stato raggiunto.
Concordo appieno con quanto affermi per lo spot Citroen: a meno che guidarla non sia facile come un videogame, l’invito ad un comportamento autostradale fuori dai canoni è palese.
Fiat: che dire? Per me è un buon esempio di coerenza strategica di fondo. Obiettivo: riposizionare il marchio. Il riposizionamento implica una condivisione da parte di tutta l’azienda: dai processi alla qualitàdei materiali al restyling dei prodotti. Poi la comunicazione. Se tutto è vero la ciliegina sulla torta è l’adv. Della serie: fagli vedere il prodotto, e poi raccontagli quello che ti pare.
Dr_Who

Laura Premoli [aka Visionary Mktg] ha detto...
8:35 PM  

Concordo a mia volta con il tuo approfondimento :-)

Ho cercato il tuo collegamento tra MyBlogLog, ma non l ho trovato assolutamente...

Se ti potrebbe far piacere si potrebbe parlare un pò di più, ho letto il tuo profilo e mi interesserebbe davvero poterci scambiare anche semplici pareri...

Ciao e a presto!

Laura

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